Autunno: accompagnare l’ambientamento al “nido” o alla scuola dell’infanzia

di Giacoma Di Marco, pedagogista, formatrice Kaloi e counsellor

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Autunno, la scuola è ricominciata.

La stagione in cui per alcune migliaia di bambini è iniziato un periodo davvero impegnativo, fatto di nuove conoscenze, ambienti nuovi e nuove maestre: è quello che succede anche a tutti i piccoli che per la prima volta iniziano a frequentare l’asilo nido o la scuola per l’infanzia.

Nel corso degli anni portare il bambino al nido e/o alla scuola dell’infanzia è diventata una opportunità per le famiglie e non solo una necessità: queste strutture sono luoghi educativi in cui i bambini hanno la possibilità di giocare insieme ad altri bambini, confrontarsi con altri adulti, imparare a cooperare e instaurare rapporti affettivi e di amicizia.

L’approccio iniziale a questa esperienza è definita “ambientamento”, termine che meglio specifica il significato di questo momento. L’ambientamento è caratterizzato da tutte quelle attività che mirano a favorire l’ingresso all’asilo nido del bambino, rispettando i suoi tempi e aiutandolo ad affrontare il cambiamento che sta per avvenire nella sua quotidianità. È un’esperienza che il bambino affronta con la presenza e il sostegno di una figura di riferimento, che spesso è mamma o papà.

A toddler holding his mother's hand as he goes to daycare.
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La comunità riconosce infatti nella famiglia un ruolo attivo, di interlocutore e non solo di fruitore del servizio, e valorizza l’importanza del legame di attaccamento alle figure familiari, legame che costituisce il “sistema motivazionale centrale nei primi anni di vita“. Inoltre, offre al bambino la possibilità di mantenere un rapporto di vicinanza con le persone che gli assicurano protezione,”permettendogli di sentirsi sicuro anche quando queste figure si allontanano nella certezza del ritorno” (M. Ammanniti).

Teoricamente parlando, l’intervento educativo si esplica nei diversi contesti di appartenenza (sistema-famiglia e sistema-nido), tra loro reciprocamente interdipendenti ed influenzanti. Secondo la teoria sistemico relazionale ecologica di Bronfenbrenner, il bambino agisce in tali contesti-sistemi portando le proprie competenze ed esperienze e ricevendone stimoli.

All’interno dell’asilo nido (ma anche alla scuola dell’infanzia) si lavora molto per rendere il momento dell’ambientamento un periodo ben organizzato e le “maestre” si impegnano a dare il massimo della loro presenza, per aiutare i genitori e i bambini a viverlo serenamente e a sentirsi accolti nei loro bisogni.

mamma-bambino-al-nidoL’attenzione dell’educatrice è centrata sul benessere del bambino e su come reagisce ai vari momenti dell’ambientamento; allo stesso modo, l’insegnante ha cura di creare una buona relazione con la figura di riferimento del bambino e di sostenerla e aiutarla, e, se non è pronta alla separazione dal proprio bambino, a prendere consapevolezza della fatica che entrambi sono chiamati a fronteggiare.

Talvolta le famiglie si lamentano per il tempo che viene richiesto loro per inserire il proprio bimbo all’interno della struttura, considerandolo eccessivo; l’insegnante spiega e fa presente perché si richiedono due settimane di tempo per l’ambientamento, ma è anche disponibile ad accettare dei cambiamenti nella propria organizzazione, dopo aver conosciuto e osservato il bambino. Questo per tutelare il bambino ma anche per ascoltare il punto di vista dei genitori, che in situazione, osservando le difficoltà che il proprio bimbo deve sostenere, cercano e trovano soluzioni adeguate sia per i loro tempi di lavoro sia per il loro piccolo, facendo per esempio continuare l’ambientamento ai nonni che se ne prendono cura quando sta poco bene.

Quando un genitore prende consapevolezza della fatica del proprio bambino e decide di aspettare a separarsi da lui, prendendosi del tempo (per sé e per il figlio), spesso tutto si acquieta e si risolve in poche giornate: la serenità della propria figura di riferimento permette al bambino di nutrire fiducia in un ambiente e in persone che ancora conosce poco.

losbrogliamente stefania tedesco storie 0-3Una delle funzioni dell’insegnante è proprio quella di stabilire con la famiglia una relazione basata sulla fiducia, che non può essere considerata un punto di partenza ma un risultato da raggiungere. Le componenti sulle quali questa si costruisce riguardano non solo gli aspetti relazionali, ma anche gli spazi di partecipazione offerti alle famiglie e l’informazione costante e puntuale sugli aspetti organizzativi. Un clima relazionale positivo, unito alla conoscenza del servizio come luogo di promozione di cultura dell’infanzia, sviluppa nel genitore l’idea di un posto pensato e realizzato per il benessere del bambino.

Rendere familiare l’ambiente alla coppia adulto-bambino è molto importante; ciò può essere realizzato sia osservando ed assumendo le abitudini e lo stile relazionale del genitore e del bambino, sia creando nei momenti di accoglienza e separazione dei rituali che rassicurino entrambi. Inoltre l’osservazione dello stile relazionale che caratterizza la coppia genitore-bambino permette all’insegnante di riconoscere i sentimenti agiti e, assumendo il punto di vista del genitore, di comprendere meglio i suoi bisogni.

Il tempo diventa un elemento indispensabile per imparare a conoscere la vita dell’asilo nido (come della scuola dell’infanzia), con le sue routines, gli ambienti e le persone che lo animano.

Bibliografia:

Ammanniti, a cura di, Attaccamento e rapporto di coppia, Ed. Raffaello Cortina, 1995

Bronfenbrenner, The Ecology of Human Development. Experiments by Nature and Design. Cambridge: Harvard University Press, 1979 (tr. it. Ecologia dello sviluppo umano, Bologna, Il Mulino, 1996)

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