Decalogo per un buon anno scolastico

di Licia Coppo, pedagogista, formatrice Kaloi e counsellor

Disegni-Autunno-da-ColorareNon a caso la scuola inizia a settembre. Credo non ci sia mese più adatto: un giorno fa caldo, il giorno dopo sferza un vento gelido, una mattina piove, un’altra c’è il sole. L’autunno è mutevole tanto quanto sono ambivalenti i sentimenti che accompagnano l’inizio delle lezioni. I genitori alternano un vero e proprio entusiasmo da stadio, comprensibile dopo una lunga estate di acrobatici incastri (soprattutto per chi ha figli piccoli), alla preoccupazione per la ripresa di ritmi frenetici, compiti e studio (soprattutto per chi invece ha figli più grandi); e poi i soliti dubbi: “chissà come sarà la nuova maestra?”, “avremo scelto la scuola giusta?”, “speriamo che quest’anno studi di più”, “ci saranno dei ripetenti?”, e chi più ne ha più ne metta. Ormai, a quanto pare, a scuola ci vanno anche i genitori.

Dal canto loro, gli insegnanti non scherzano, quanto a schizofrenia emotiva: c’è voglia di ripresa, l’estate ha caricato di nuove energie, ma allo stesso tempo ci sono ‘i mal di pancia’ del primo giorno di scuola, che accompagnano per tutta la vita la professione di docente. Ci sono nuove relazioni da costruire, quest’anno ulteriori cambiamenti legislativi e burocratici.

Group of happy children lying on green grass outdoors in spring park

E poi ci sono loro, i veri protagonisti: bambini e ragazzi che hanno ancora nel cuore il profumo del mare e il sapore del tempo libero, e allo stesso tempo voglia di rivedere i compagni, gli amici di altre classi, qualcuno anche la maestra o i professori. Sotto sotto, qualche studente desidera tornare a sentirsi impegnato, a imparare, a conoscere cose nuove (anche se nessuno lo ammetterebbe mai!).

Dentro questa ambivalenza, anche salutare, cosa possiamo fare perché il nuovo anno scolastico riprenda al meglio? E perché prosegua positivamente? Bambini e ragazzi fanno già la loro parte, andando a scuola.

Le carte giuste se le devono giocare gli adulti. Sì, perché insegnanti e genitori hanno un enorme potere: in base a come gestiscono il loro ruolo nella vicenda, possono influenzarne l’esito. Potrebbero contribuire a far vivere un ottimo o un pessimo anno scolastico al loro figlio/alunno.

Vediamo allora un DECALOGO rivolto a insegnanti e genitori:

  1. INSEGNANTI: iniziate con gradualità, ponendo attenzione soprattutto nei primi mesi a ‘porre le buone basi’ delle dinamiche relazionali. E questo non vale solo per chi insegna in una prima: ogni anno i bambini si ritrovano dopo l’estate e devono ri-misurarsi nella loro capacità di stare in gruppo. Qualche ritardo sul programma si recupera, le lacune relazionali sono ben più difficili da rattoppare.
  2. GENITORI: siate ottimisti e felici dell’inizio della scuola! Non solo perché vi “liberate” dei figli, ma per passare loro utili messaggi: “è bello imparare”, “la scuola è fondamentale”, “le tue insegnanti sono importanti per me e mi fido di loro”. Incoraggiateli a credere nell’istituzione Scuola, e non caricateli di mille attività sportive o extrascolastiche. Lo sport o la musica fanno bene, se scelte e vissute con serenità. L’overload di impegni non giova a nessuno!
  3. INSEGNANTI: fate di tutto per accogliere e coinvolgere anche i genitori nella vita scolastica dei loro figli. Quei pochi colloqui all’anno (tra l’altro in quell’arena infernale che si crea alle scuole medie e superiori, che demotiverebbe anche un monaco tibetano) non sono sufficienti per costruire una vera collaborazione. Un po’ di creatività e flessibilità a scuola non guasterebbero. Un po’ di pregiudizio positivo verso le famiglie aiuterebbe. Lo so, è dura. D’altronde, avete scelto il secondo mestiere più difficile al mondo (il primo è quello del genitore!)
  4. GENITORI: siate presenti e collaborativi con gli insegnanti. Andate almeno al primo colloquio dell’anno, alla riunione di presentazione dei progetti. Sono momenti importanti! Se c’è un problema in classe, parlatene con gli insegnanti, non con l’obiettivo di giustificare o iper-tutelare vostro figlio, ma per capire, per risolverlo insieme. Siate pregiudizialmente positivi verso gli insegnanti dei vostri figli! E condividete con loro i fatti salienti della vostra vita familiare quando andate al colloquio: ogni bambini, ogni ragazzo a scuola porta tutto sé stesso…
  5. INSEGNANTI: la Scuola deve, prima di ogni cosa, appassionare e trasmettere il piacere di apprendere. Siate creativi, trovate modi nuovi e divertenti per insegnare. Il web è ormai ricco di idee e possibilità. Più laboratori, più esperienza, meno nozioni. Non fermatevi alla cattedra, non difendetevi dietro alla burocrazia e ai programmi: sono solo dei confini, non delle catene. Il cambiamento è faticoso, ma poi gratificaClasse
  6. GENITORI: fate studiare i vostri figli con impegno, fate svolgere loro i compiti assegnati; senza trasformarvi in ‘assistenti alla scrivania’; meglio un 7 guadagnato studiando in autonomia, che un 9 sudato dopo ore di discussioni. Però presidiate la loro vita scolastica, non minimizzate il loro lavoro. E non giustificateli mai! Neanche quando i compiti vi sembrano troppi o assurdi. Se c’è un problema parlatene coi docenti. Se il carico scolastico o di compiti vi pare eccessivo, confrontatevi prima con gli altri genitori, poi parlatene coi docenti. Non screditate l’insegnante o la Scuola. Non fa bene a nessuno: gli adulti che si screditano a vicenda perdono di credibilità.
  7. INSEGNANTI: date spazio e attenzione tutto l’anno alla dimensione emotiva e affettiva dei vostri alunni. Non si impara solo con la testa: quando il ‘cuore’ e ‘la pancia’ stanno bene, allora anche la testa funziona! In alcune scuole ogni lunedì mattina i bambini siedono in cerchio per un’ora a fare il “bollettino delle emozioni”, raccontandosi le vicende del weekend; perdita di tempo? Niente affatto, è un prezioso esercizio di ascolto per i bambini. E rafforza la fiducia nel gruppo. Coi ragazzi più grandi, attivate più spesso ‘discussioni di gruppo’ sui fatti di cronaca o su problematiche del gruppo classe. L’educazione al pensiero morale è un compito della scuola.
  8. GENITORI: non chiedete ai vostri figli solo “cosa hai fatto a scuola?”, ma anche “come stai a scuola?”. Se vostro figlio ha una difficoltà relazionale in classe, se non riesce a inserirsi, se è vittima di derisioni, non alzate subito gli scudi per proteggerlo. Cercate di capire. Provate a dargli strategie e suggerimenti. Parlatene con gli altri genitori. Coi docenti. Se vi dicono che è lui a fare il prepotente, o che a scuola è indisciplinato, non pensiate di risolvere tutto solo con un castigo (anche se serve, badate bene!!). Cercate di capire. Fatevi aiutare dai docenti o da altre figure pedagogiche. Magari anche dall’allenatore sportivo, perché no?
  9. INSEGNANTI: collaborate positivamente coi colleghi. Le nicchie di autoreferenzialità sono il male della scuola di oggi! Trovate strategie per auto-motivarvi: un corso di formazione, libri e letture che vi tengano sempre aggiornati, attività pomeridiane che vi ‘carichino’. Il vostro è un lavoro ad alta energia relazionale, dovete averne tanta per i vostri alunni. Cercate intenzionalmente di avere sempre le pile cariche!
  10. GENITORI: create una rete sana coi genitori della classe di vostro figlio. La figura del rappresentante di classe serve anche a questo. Parlate tra di voi! Evitate i gruppi whatsapp per fare il muro del pianto o “l’incavolatoio” di gruppo. Usateli piuttosto per socializzare tra voi in modo sano, cosa che può fare bene anche ai vostri figli. Magari per darvi delle strategie comuni di tipo educativo, ad esempio “decidiamo tutti di non far portare i cellulari in gita?”. Generalmente quando si crea un bel gruppo di genitori della classe, anche il gruppo classe degli alunni è più positivo. Sarà un caso?

E allora buon inizio e buon proseguimento, con una citazione che speriamo vi accompagni nell’anno!

“Il vero cuore della Scuola è fatto di ore di lezione che possono essere avventure, incontri, esperienze intellettuali ed emotive profonde. Quello che resta della Scuola è la bellezza dell’ora di lezione.”

Massimo Recalcati, “L’ora di lezione”- Einaudi

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