Social media: dai rischi alle opportunità

di Gregorio Ceccone, educatore e formatore Kaloi

“Pensieri e azioni negativi producono risultati e condizioni negativi,così come pensieri e azioni positivi producono risultati e condizioni positivi.”Dalai Lama

 

“Volevo ringraziarla per avermi rassicurato, per avermi aiutato a capire che con le nuove tecnologie non ci sono solo pericoli e rischi ma anche delle opportunità. Se ne sentono tante… spesso si parla solamente dei lati negativi e a noi genitori aumenta la paura di essere inermi di fronte ad un mondo pieno di pericoli digitali…insomma grazie!”

Sono le parole che una mamma ha voluto condividere con me alla conclusione di una serata di formazione sul tema “figli e nuove tecnologie” ideato per genitori di bambini che frequentano la scuola dell’infanzia. Questo commento mi ha fatto molto riflettere sull’idea che noi formatori diamo a genitori ed adulti delle “nuove tecnologie”. Da bravi “migranti” digitali quali siamo (scrivo volutamente al participio presente in quanto credo che per molti di noi questo processo migratorio sia ancora in corso) abbiamo molte paure in relazione al nuovo “mondo digitale” in cui ci troviamo.Uno spazio in cui vediamo i nostri figli muoversi con molta velocità e destrezza mentre noi ci stiamo ancora orientando. Questa differente velocità ci preoccupa, perché fatichiamo a stare accanto ai nostri figli. Per compensare a questo, molti di noi (ma non tutti!) provano ad informarsi, provano a cercare delle mappe (a volte delle ricette magiche) che possano aiutarli a muoversi più in fretta e meglio. Se le mappe ci mostrano solamente burroni, giungle misteriose e luoghi pericolosi forse queste cartine che ci sono state consegnate, non solo non sono utili, ma possono essere anche dannose.

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Fate un esercizio. Prendete un foglio e una penna. Scrivete al centro del vostro foglio i termini “nuove tecnologie e figli”. Scrivete di getto i primi 10 termini che vi vengono in mente.

Fatto? Se i primi cinque termini che vi vengono in mente sono accezioni negative delle nuove tecnologie forse dovreste pensare di rivedere la mappa che avete acquisito rispetto al tema.

Sono sicuro che alcuni di questi termini spaventosi potrebbero essere pedofilia, cyber bullismo, isolamento, dipendenza, truffe…

Sfruttando una tendenza dei media tradizionali, nel parlare delle nuove tecnologie frequentemente si citano fatti di cronaca che le vedono coprotagoniste in eventi tristi e dolorosi. Fortunatamente essere on-line non ha solo accezioni negative.

In realtà la rete si è configurata in questi ultimi 10 anni come uno specchio della nostra società. Uno specchio che riflette sia gli atteggiamenti positivi sia quelli negativi che possiamo ritrovare nella vita off-line di tutti i giorni. Come nel paese o nella città in cui viviamo, questi spazi possono essere dedicati a giovani, dedicati ad adulti o possono riguardare contesti che non bisognerebbe frequentare né da adulti né da giovani.

La sfida educativa che viene lasciata a noi migranti digitali per costruire una bussola efficace è molto stimolante: noi siamo quelli nati a cavallo tra due generazioni (ovvero la generazione dei Nativi Analogici e dei Nativi Digitali), quelli che hanno di fatto vissuto metà della loro vita off-line e l’altra metà on-line. Siamo quelli che oggi hanno più o meno 40 anni, che sanno benissimo che cos’era la vita prima del cellulare. E che hanno le idee chiare su quello che accade oggi nel mondo della tecnologia. Siamo la generazione, a mio modo di vedere, più fortunata: abbastanza maturi da avere vissuto il mondo off-line e abbastanza giovani per entrare e capire quello on-line.

Trovo questa sfida educativa a cui dobbiamo far fronte una sfida bellissima, abbiamo la possibilità di influenzare il futuro collaborando in tempo reale con i nostri figli essendo testimoni del nostro passato.
Se ci pensate bene non è nulla di nuovo rispetto a quello che hanno dovuto fare i nostri genitori e a loro tempo i nostri nonni. Solo è cambiato il contesto. È cambiato il mondo attorno a noi. Far sì che questo sia un mondo bellissimo spetta in buona parte alla nostra visione.

Marco Zamperini, uno dei maggiori esperti di internet in italia e pionere del web, scrive: “Impariamo anche noi le cose facendo. Basta con questa cosa del non ho tempo! Fate come i vostri figli: siate curiosi, usate i social media, sperimentate, immergetevi! E’ l’unica maniera per comprenderli.”

Quindi non abbiate paura. Sedetevi, rilassatevi, esplorate e godetevi il mondo online. Anche insieme ai vostri figli. Potrebbe stupirvi.

Ecco a voi qualche stimolo:

Computer per un figlio. Giocare, apprendere, creare.  Antinucci F. (2001), Laterza

Antinucci riesce a smontare molti luoghi comuni sull’uso delle nuove tecnologie e a persuaderci con entusiasmo e convinzione che il computer è meglio della Tv (Il Manifesto).
Se siete genitori alle prese con figli di circa dieci anni avrete un manualetto per dissipare tutti i dubbi sulla domanda, da un milione di dollari, se il computer fa bene o male ai piccoli (il Mattino).
Un libro semplice che, attraverso un dialogo, spiega come cambiano i criteri di apprendimento e il modo di pensare la realtà (Famiglia Cristiana).

Internet ci rende stupidi? Carr N. (2011), Raffaello Cortina Editore

La rete rende più rapido il lavoro e più stimolante il tempo libero ma, mentre usiamo a piene mani i suoi vantaggi, stiamo forse sacrificando la nostra capacità di pensare in modo approfondito? Abituati a scorrere freneticamente dati tratti dalle fonti più disparate, siamo diventati tutti superficiali? Che ci piaccia o no, la rete ci sta riprogrammando a sua immagine e somiglianza, arrivando a plasmare la nostra stessa attività cerebrale. Con stile asciutto e incisivo, lontano sia dagli entusiasmi degli adepti del cyberspazio sia dai toni apocalittici dei profeti di sventura, Nicholas Carr ci invita a riflettere su come l’uso distratto di innumerevoli frammenti di informazione finisca per farci perdere la capacità di concentrazione e ragionamento.

Rischi e opportunità del WEB 3.0 e delle tecnologie che lo compongono

Bandiera R. (2014), Dario Flaccovio Editore

Non hai bisogno di capire come è stato compilato un algoritmo per godere di Google. Non sai come si disintegra l’atomo che genera l’energia con cui accendi la luce. Allo stesso modo non hai idea di come funzioni l’Intelligenza artificiale ma ti accorgi che alcuni e-commerce ti propongono prodotti che potrebbero piacerti perché, incredibilmente, conoscono i tuoi gusti.

Dobbiamo avere uno sguardo d’insieme per capire il tutto. Non uno sguardo dettagliato ma un volo pindarico dall’alto per intravedere i confini delle cose e poterle a nostro modo sfruttare. O almeno non averne paura. La paura è deflagrante, potente e cresce in un humus di ignoranza. Le cose cambiano a prescindere da te, da quello che pensi, da quello che sei e dalla tua volontà.

È bene sapere in che direzione sta cambiando il mondo, per non avere paura.

SINNOVA 2013 – Marco Zamperini – Social media marketing

https://www.youtube.com/watch?v=w4CFGyN_k7s

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