Un caso di cyberbullismo, che fare?

Ciao Paola, sono un’alunna di terza media, ho partecipato al tuo corso sulla cittadinanza digitale e la sicurezza online, volevo chiederti un consiglio. Su Facebook ho ricevuto minacce e ingiurie che mi hanno spaventata molto, cosa devo fare? Ecco quello che mi hanno scritto *1(vedi in fondo all’articolo)

Giulia

risponde Paola Breseghello, counsellor, cultrice di scrittura autobiografica LUA, formatrice Kaloi 

Cara Giulia,

hai già fatto la prima cosa importante: chiedere consiglio e aiuto. Hai fatto anche un’altra cosa fondamentale: salvare e conservare la conversazione che mi hai girato.

Le parole che ti hanno scritto sono particolarmente violente, le minacce gravi*1. E’ comprensibile il tuo turbamento e lo spavento. Ti darò qualche consiglio pratico e qualche spunto di riflessione.

Ecco i consigli pratici:

1)      No panic.  Certe persone online, dietro uno schermo, esprimono rabbia e aggressività con toni e parole che non utilizzerebbero nella vita reale. La sparano grossa, non hanno alcuna intenzione di mettere in pratica le minacce espresse. Dichiarano di essere a conoscenza di informazioni: il 99% delle volte non è vero. La maggior parte delle volte è sufficiente ignorare questi conigli ruggenti e l’episodio finisce lì.

2) Salvare e Conservare. Salvare sempre l’intera conversazione, la mail, l’sms. Come hai fatto tu. Mai eliminare, anche se è normale avere voglia di cancellare cose brutte.  Se è un post fastidioso sulla tua bacheca (su facebook, ad esempio) dovrai nasconderlo dal diario senza eliminarlo.

Se sono chat che non possono essere salvate (giochi online), copia-incolla su  Word la conversazione.  Puoi anche eseguire una foto dello schermo con le parole o le immagini offensive (screenshot – tasti fn+stamp).

3) Non rispondere. Ignorare, per quanto difficile, le provocazioni. Mai rispondere a tono, mai supplicare di smettere. Chiudere la comunicazione, la chat, il social network, il PC, il cellulare… insomma, fai qualunque cosa ti aiuti a sospendere istantaneamente il collegamento con quella persona. Spesso la faccenda si chiude così e non si ripete.

4) Parlare con un adulto. La cosa migliore sarebbe parlare con i genitori. Se hai difficoltà con loro, guardati attorno. Troverai senz’altro un adulto senza riserve che sappia ascoltarti e darti supporto nella situazione: un insegnante, il Punto Ascolto Scolastico, un allenatore, un parente. Online potrai rivolgerti (oltre a professionisti come me) al Servizio Adolescenti di Telefono Azzurrohttp://www.azzurro.it/sostegno. Se la situazione è pesante per te, non accettare che un adulto liquidi la faccenda come “una ragazzata”. Cerca un adulto che, senza drammatizzare, sappia affrontare la situazione e ti aiuti a superarla.

5) Segnalare . Tutti i social network (dai giochi a Facebook) offrono la possibilità di “segnalare” ai gestori contenuti e persone offensive. Queste potranno essere individuate, ricevere ammonimenti o essere addirittura bannate (eliminate per sempre) dal sito. Per sapere come fare, digita su google “come segnalare offese e minacce su…” aggiungendo il nome del sito che ti interessa.

Questo link, ad esempio, ti insegna come fare su Facebook:

https://www.facebook.com/help/212722115425932

La segnalazione è uno strumento da usare responsabilmente, quando necessario. Se un’amica ti scrive “stupidina” una sola volta, non è proprio il caso di fare una segnalazione. La maggior parte delle volte è sufficiente parlare di persona, chiarirsi. La tua situazione, invece, va senz’altro segnalata.

6) Bloccare. Tutti i social network (giochi, Facebook, forum, blog, WhatsApp ecc.) e i servizi mail (yahoo, hotmail, gmail ecc.) offrono la possibilità di bloccare le persone indesiderate. Non riceverai più comunicazioni da parte di una persona bloccata e lei non potrà leggere nulla di tuo. Blocca immediatamente quel contatto che ti ha infastidito, umiliato, minacciato. Per sapere come fare, cerca su google “come bloccare un contatto su… ”.  Può sembrarti strano ma è successo anche a me: una persona mi stava disturbando su Facebook; dopo qualche invito a smettere, l’ho bloccata. Questa persona ha creato nuovi falsi profili per cercare di contattarmi nuovamente, come “amico di amici”.  Per questo, almeno fino a 17 anni, è meglio che tu abbia reti sociali unicamente con amici che conosci realmente.

7) Uscire. Una possibilità da considerare è quella di sospendere, chiudere, modificare il tuo profilo, l’indirizzo email, eventualmente anche la SIM. E’ una scelta estrema che ha qualche scomodità ma può essere presa in considerazione. In ogni caso, sostituire almeno la password e non condividerla mai con amici.

Ricordi il trucchetto creativo per una password sicura?  Qa10av@M è una password molto sicura e facilissima da ricordare, per me. E’ l’acronimo di Quando avevo 10 anni vivevo a Milano.

8) Denunciare alla Polizia delle Comunicazioni. Ci sono casi particolari nei quali consiglio di rivolgersi, senza indugio, alla Polizia (facendosi aiutare da un adulto). Può essere fatto anche online, puoi guardare qui:

https://www.commissariatodips.it/approfondimenti/social-network.html?no_cache=1

E’ possibile superare imbarazzo, vergogna e paura (molto comuni e comprensibili) e farsi aiutare: gli unici a doversi vergognare sono quelli che compiono certe azioni. La Polizia prende queste cose molto seriamente ed è in grado di risolvere il problema. Quando rivolgersi a loro?

  • Se le minacce sono particolarmente gravi (violenza personale, morte ecc.) e ripetute.
  • Se le offese/derisioni/molestie sono particolarmente gravi.
  • Se sono state rese pubbliche tue informazioni personali, immagini o video imbarazzanti.
  • Se le offese/derisioni/molestie sono ripetute (più di 2/3 episodi) e durano nel tempo (più di una settimana).
  • Se è stato costituito un “gruppo contro” di derisione o denigrazione.
  • Se le molestie hanno contenuti sessualmente espliciti (parole, immagini, minacce, richieste…).
  • Se qualcuno minaccia di divulgare tue immagini o informazioni intime o sessuali. Non hai alcuna colpa se, per curiosità, hai accettato di fare o condividere qualcosa. E’ una seria imprudenza verso te stessa ma non è illegale. E’ illegale che qualcuno utilizzi questa tua imprudenza per minacciare, ricattare, ottenere qualcosa, tenerti nella paura, umiliarti. Va denunciato.

Le persone che compiono queste azioni (con sms/mms, chat, WhatsApp, post, video ecc.) devono capire che non sono scherzi ma veri e propri reati contro la persona.

Questi sono i consigli pratici, le informazioni che è utile conoscere. Ora qualche riflessione. Questa brutta esperienza può essere anche un’opportunità. Per mettere un po’ di pensiero su quanto e come utilizzi smartphone, tablet, social network. Ti sei accorta che non sono (solo) un gioco divertente. Possono ferire, disturbare, invadere.  Puoi scegliere di togliere loro un po’ di valore, decidere di usarli meno e in modo più prudente per i tuoi 14 anni. Puoi riconoscerti il grande merito di avere fatto qualcosa per affrontare e risovere le cose (questo è coraggio!). Puoi arrivare presto a chiudere questo episodio e lasciare la paura alle spalle. Puoi, infine, uscire con buoni amici e ridere di gusto, pensando ad altro. Con tutti gli smartphone in tasca, però!

Resto sempre a tua disposizione, buona vita!

* 1 (Gli asterischi sono stati messi per la pubblicazione su kaloi.it ndr)

Ma lurida figlia di p***, mi rompi il c*** in chat e poi mi rimuovi? Ecco lo sbaglio che non dovete fare! Ora finisci su tutte le mie pagine sia chiaro! (…) Ora tu passi i tuoi guai a vita… mo son c*** amari per te sappilo! A me per il culo non mi ci prende nessuno occhio che ne ho i c*** pieni ricorda che io sono molto molto rispettato sappilo! E poi lurida cagna bastarda io ti devasto sia chiaro! Ti trovo, so dove sei…

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